Alla fine i tagli comporteranno aumenti di tasse. L’iter del decreto sulla spending review (l’inglese addolcisce quello che in realtà è: tagli alla spesa pubblica), infatti, si arricchisce di nuovi emendamenti con ulteriori addebiti per il contribuente. Questo è quello che potrebbe toccare ai cittadini delle otto regioni con i bilanci della sanità in dissesto (Piemonte, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia) che potranno infatti anticipare dal 2014 al 2013 la maggiorazione dell’aliquota addizionale regionale Irpef, dallo 0,5% all’1,1%.
Così è previsto da un emendamento del Pdl approvato dalla commissione Bilancio del Senato. Buone notizie invece sul fronte farmaceutico: un altro emendamento ha eliminato l’aggravio di sconto (da 1,82 a 3,65) dovuto dalle farmacie a favore del servizio sanitario nazionale nonché l’aumento del contributo (da 1,83 a 6,5 punti) a carico delle aziende farmaceutiche e a favore delle regioni. E mentre le associazioni dei consumatori si indignano («è la dimostrazione che contro i poteri forti il cittadino è inerme»)
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