Farmacisti minacciano, se manovra non cambia farmaci Ssn a carico dei cittadini

(Adnkronos Salute) - "E' molto probabile che nel giro di qualche mese le farmacie saranno costrette a sospendere la dispensazione dei farmaci in regime di Ssn". In altre parole, se ciò dovesse accadere, "i cittadini dovranno pagare i medicinali di tasca propria e chiedere rimborso alla Asl". Federfarma, la Federazione nazionale dei titolari di farmacia, torna a lanciare il suo grido di dolore contro una manovra "iniqua e pesantissima" che rischia di far chiudere i battenti, a detta dell'associazione, a una farmacia su quattro e di mandare a casa 17 mila dipendenti. "Disoccupati - fa notare Michele Di Iorio, presidente di Federfarma Napoli, oggi nel corso di una conferenza stampa a Roma, indetta dal Consiglio di presidenza di Federfarma - che finirebbero per costare al Governo molto più di quanto l'Esecutivo riuscirebbe a ottenere da una tassazione iniqua". "Le misure finalizzate a contenere la spesa farmaceutica - sottolinea il presidente di Federfarma, Annarosa Racca - colpiscono soprattutto la farmacia. Infatti, al contributo richiesto all'intero settore farmaceutico, pagato pro quota da industrie, distributori intermedi e farmacie, si aggiunge un onore pesantissimo che grava unicamente sulle farmacie". "La misura, mascherata come taglio al margine del grossista - fa notare - è in realtà l'ennesima penalizzazione a carico delle farmacie che, come ultimo anello della catena, sono chiamate a versare alle Asl l'intera 'tassa' del 3,65%". Un colpo che le farmacie credono di non poter reggere, al punto da valutare la possibilità di sospendere la dispensazione dei farmaci in regime di Ssn, i cosiddetti medicinali di fascia A. Per far sì che la manovra non gravi solo su di loro, come lamentano ormai da settimana, i farmacisti avanzano una proposta concreta mettendola nero su bianco: l'abbattimento del prezzo dei farmaci a carico del Ssn del 3,3%. Un'alternativa alle misure previste in manovra che consentirebbe alle farmacie di tirare un bel sospiro di sollievo, evitando che molti esercizi siano costretti ad abbassare la saracinesca messa in ginocchio dalla manovra. La 'sforbiciata' al prezzo dei farmaci, "già adottata da altri Paesi europei - sottolinea Racca - oltretutto avvantaggerebbe i cittadini, le Regioni e le Asl. La riduzione dei prezzi, infatti, consentirebbe ai cittadini che non ricorrono al Ssn di spendere meno per acquistare i farmaci di tasca propria, con effetti di contenimento dell'inflazione. Favorirebbe inoltre ospedali e Asl, che potrebbero acquistare i farmaci partendo da un prezzo minore". La manovra, secondo la Federazione, comprime pesantemente l'utile della farmacie, "riducendolo - stima Alfonso Misasi, segretario nazionale di Federfarma - di ben 33 mila euro l'anno". Se prima della manovra la marginalità sui farmaci distribuiti in regime di Ssn "era quasi allo zero", con questo provvedimento "si abbassa ulteriormente fino a diventare a saldo negativo. Ciò significa, in altre parole, che quando una farmacia consegna al cittadino un farmaco a carico del Ssn ci rimette". "Per molte farmacie - fa notare Di Iorio - la dispensazione dei farmaci in regime di Ssn costituisce l'attività principale: nessuno può essere chiamato a lavorare in perdita. La manovra contiene misure ingiuste, che restano tali anche se si tratta di un provvedimento approvato per necessità". E se esso rischia di mettere in ginocchio l'intero sistema delle farmacie, "nelle Regioni in difficoltà o commissariate - assicura Di Iorio - si teme letteralmente il collasso". Di Iorio, in particolare, punta il dito contro la "tagliola" del blocco dei pignoramenti per le Asl, altro discusso passaggio della manovra. "Che ha indotto i direttori generali delle Asl - conclude il presidente di Federfarma Napoli - a battere subito cassa, bloccando i pagamenti e aggravando una situazione già profondamente critica"