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mercoledì 12 dicembre 2012

Sospesi tutti i concorsi della sanità in Sicilia. Tagli a 250 strutture private


Sospesi tutti i concorsi nella sanità pubblica siciliana. 
Lo stabilisce una circolare inviata alle Aziende sanitarie e firmata dal neo-assessore regionale Lucia Borsellino, che mette in stand-by tutte le procedure per l’attivazione di centinaia di posti già avviate dall’ex assessore regionale Massimo Russo.
La nota siglata il 30 novembre attua le direttive introdotte in sede di conversione del cosiddetto decreto Balduzzi, il decreto legge dello scorso settembre, convertito a novembre, che già prevedeva una significativa contrazione dei posti letto ospedalieri, in conseguenza della riduzione dello standard relativo a strutture ospedaliere pubbliche e private convenzionate.
La disposizione assessoriale, ora, stabilisce il divieto per le aziende sanitarie regionali di «procedere alla copertura di posti vacanti o a carenze di organico fino alla definizione del processo di riorganizzazione della rete ospedaliera e del completamento del procedimento di ricollocazione del personale».
Nel calderone delle procedure concorsuali, fanno eccezione  – ferma restando l’osservazione dei vincoli finanziari che limitano per il servizio sanitario nazionale la spesa per il personale e il regime delle assunzioni – i contratti a tempo determinato del personale sanitario, compresi dirigenti, per «garantire costante ed efficiente erogazione dei servizi sanitari e il rispetto dei livelli essenziali di assistenza».
Già il 21 Novembre Lucia Borsellino  inviava la prima circolare attuativa e sollecitava alle Asp «l’invio di un monitoraggio sulle procedure di selezione avviate e sul loro stato di attuazione , già chiesto a fine ottobre. Informalmente-dagli uffici dell’assessorato – trapelano ipotesi di tempi medi: pare infatti si tratti di una sospensione che potrebbe durare un paio di mesi o forse anche di più. E a fronte di «notizia delle prosecuzione da parte di alcune direzioni aziendali dell’iter relativo a procedure concorsuali già avviate o in fase di svolgimento, nonché all’attribuzione di incarichi professionali previsti dalla contrattazione collettiva in fase di perfezionamento», l’assessore Borsellino rimarca e precisa che il divieto va riferito anche allo svolgimento delle operazioni concorsuali e all’attribuzione di incarichi professionali «che in atto restano sospesi fino a nuove disposizioni».
La nota si rifà al principio di ricorso a procedure di mobilità, previo confrontoconle organizzazioni sindacali, e ribadisce che le aziende sanitarie non possono procedere alla copertura di eventuali posti vacanti o carenza di organico «prima del completamento dei procedimenti di ricollocazione del personale», che in altri termini implica che - nell’ambito del processo di riorganizzazione della rete assistenziale - le aziende sanitarie regionali non possano procedere ad assunzioni
a tempo indeterminato di personale per la copertura di posti vacanti nella attuale dotazione organica aziendale senza prima avere definito le procedure di ricollocazione delle eventuali eccedenze.
I TAGLI. Quattordici miliardi in tre anni, da qui al 2014.È il taglio che si abbatterà sul settore Sanità, e gli esperti stimano già quali sarannole «disastrose conseguenze»: alcuni sistemi regionali «rischiano il collasso» e nel settore del privato accreditato, solo considerando il decreto che prevede la chiusura delle aziende con meno di 80 posti letto, sono ben 250 gli ospedali che rischiano di «saltare», mandando a casa 12mila dipendenti tra medici e personale. Il che significa 300mila ricoveri in meno l'anno.
A fare il punto sulla Sanità italiana alla luce dei vecchi e recenti tagli è il 10˚ Rapporto dell'Associazione italiana ospedalità privata (Aiop) «Ospedali e salute 2012». Dalla manovra Tremonti del 2011, alla spending review e la legge di Stabilità 2013, rileva l'Aiop, è stato un susseguirsi di manovre governative che «hanno applicato tagli lineari», nonostante la spesa sanitaria pubblica si collochi costantemente tra 1 e 2 punti percentuali di PIL al di sotto di quella di Paesi comeFrancia
e Germania.

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Ditulis Oleh : k.c. Hari: 03:36 Kategori:

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