L'Agenas dà le pagelle alle strutture sanitarie siciliane e boccia sei manager su 17. Top secret i nomi, ma i sindacati insorgono: "Non c'è trasparenza".
Un fulmine a ciel neanche troppo
sereno colpisce la sanità siciliana e i piani di Massimo Russo,
assessore regionale al ramo, nonché vicepresidente della Regione. A pochi giorni
dalla scadenza naturale del proprio mandato, fissata per il 31 agosto, come
riporta l'edizione odierna de La Repubblica, l’Agenas, agenzia nazionale per i
servizi sanitari regionali, nel suo rapporto annuale, ha bocciato ben sei dei
diciassette supermanager scelti da Russo per dirigere Asp e ospedali siciliani.
E dire che proprio su questi uomini si basava la rifondazione della sanità
siciliana che si prospettava all’insegna dei conti in regola e del miglioramento
complessivo dell’offerta sanitaria; aspetto, quest’ultimo, finito sotto la lente
degli ispettori dell’Agenas.
Sui nomi dei sei direttori generali giudicati poco virtuosi vige ancora il più assoluto riserbo. Solo Russo e il suo entourage, infatti, conoscono il contenuto del report dell’agenzia che controlla i servizi sanitari delle regioni, report che rimarrà secretato finché da Roma non saranno arrivati gli ulteriori chiarimenti in merito chiesti dall’assessore regionale alla Sanità. Tanta segretezza, tuttavia, non ha riscontrato l’apprezzamento di molti addetti ai lavori nel settore sanità. “Si decanta trasparenza - dice Renato Costa, segretario regionale della Cgil Fp medici – ma quando c’è da essere veramente trasparenti l’assessorato alla Sanità ritiene opportuno non rendere pubblico il parere degli ispettori di Agenas. Questa segretezza è incomprensibile, specie alla luce dell’estrema importanza dei risultati di tale parere”.
Un duro colpo, dunque, quello dell’Agenas al sistema sanitario regionale che, dopo aver incassato negli scorsi mesi le dimissioni di Salvatore Giuffrida, Giuseppe Calaciura e Franco Maniscalco, rispettivamente direttori generali delle Asp di Messina, Catania e Siracusa, che non sono riusciti nell’impresa di far quadrare i conti delle rispettive aziende. Questa volta la stroncatura si abbatte sulla qualità dei servizi offerti nel settore sanitario, che, seppur con molti sforzi, lo scorso anno era riuscito a ricevere l’approvazione degli ispettori ministeriali per aver raggiunto e superato la fatidica soglia del 60 per cento degli obiettivi assegnati.
Dalla Regione però tengono a precisare che l'intervento dell'Agenas è stato chiesto proprio dall'amministrazione Lombardo, che ha anche fissato i criteri di valutazione e gli obiettivi da raggiungere per i dirigenti. Un modo per valutare i propri manager e poter eventualmente intervenire nelle situazioni che presentano maggiori criticità. I nomi, secondo piazza Ottavio Ziino, verranno resi noti nei tempi ritenuti più opportuni.
Sui nomi dei sei direttori generali giudicati poco virtuosi vige ancora il più assoluto riserbo. Solo Russo e il suo entourage, infatti, conoscono il contenuto del report dell’agenzia che controlla i servizi sanitari delle regioni, report che rimarrà secretato finché da Roma non saranno arrivati gli ulteriori chiarimenti in merito chiesti dall’assessore regionale alla Sanità. Tanta segretezza, tuttavia, non ha riscontrato l’apprezzamento di molti addetti ai lavori nel settore sanità. “Si decanta trasparenza - dice Renato Costa, segretario regionale della Cgil Fp medici – ma quando c’è da essere veramente trasparenti l’assessorato alla Sanità ritiene opportuno non rendere pubblico il parere degli ispettori di Agenas. Questa segretezza è incomprensibile, specie alla luce dell’estrema importanza dei risultati di tale parere”.
Un duro colpo, dunque, quello dell’Agenas al sistema sanitario regionale che, dopo aver incassato negli scorsi mesi le dimissioni di Salvatore Giuffrida, Giuseppe Calaciura e Franco Maniscalco, rispettivamente direttori generali delle Asp di Messina, Catania e Siracusa, che non sono riusciti nell’impresa di far quadrare i conti delle rispettive aziende. Questa volta la stroncatura si abbatte sulla qualità dei servizi offerti nel settore sanitario, che, seppur con molti sforzi, lo scorso anno era riuscito a ricevere l’approvazione degli ispettori ministeriali per aver raggiunto e superato la fatidica soglia del 60 per cento degli obiettivi assegnati.
Dalla Regione però tengono a precisare che l'intervento dell'Agenas è stato chiesto proprio dall'amministrazione Lombardo, che ha anche fissato i criteri di valutazione e gli obiettivi da raggiungere per i dirigenti. Un modo per valutare i propri manager e poter eventualmente intervenire nelle situazioni che presentano maggiori criticità. I nomi, secondo piazza Ottavio Ziino, verranno resi noti nei tempi ritenuti più opportuni.
(fonte Livesicilia.it)
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